L'Agenza 2030 spiegata facile: cos'è e perché è a rischio?
- Mani Unite

- 30 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Hai mai sentito parlare dell'Agenda 2030? Sembra una cosa noiosa per politici, ma in realtà è il piano più importante al mondo per il nostro futuro.

Immagina l'Agenda 2030 come una lista della spesa globale che tutti i paesi del mondo (193 nazioni dell'ONU) hanno concordato di completare entro il 2030. L'obiettivo? Costruire un mondo migliore, più giusto e più pulito.
Questa "lista della spesa" contiene 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile (SDGs), che coprono tutto: dalla lotta alla povertà alla protezione del pianeta.
E' la promessa di non lasciare nessuno indietro.
Obiettivo (SDG) | Cosa significa in pratica |
Povertà zero (SDG 1) | Far sì che nessuno viva in povertà estrema. |
Istruzione di qualità (SDG 4) | Garantire a tutti l'accesso a una buona scuola. |
Acqua pulita (SDG 6) | Assicurare acqua potabile e servizi igienici per tutti. |
Lotta al clima (SDG 13) | Agire urgentemente per contrastare il cambiamento climatico. |
La minaccia reale: mancano le risorse
Il piano è fantastico, ma c'è un problema enorme: mancano le risorse finanziarie per attuarlo. L'ONU avverte che, a metà percorso, la maggior parte degli obiettivi è in grave ritardo.
1. La crisi del debito
Il problema principale riguarda i Paesi più poveri (PVS).
Il debito è un ladro silenzioso: molti paesi non riescono più a pagare i vecchi prestiti (il debito estero), che oggi sono diventati costosissimi a causa dell'aumento dei tassi di interesse globali.
La scelta Impossibile: se un governo deve pagare interessi enormi alle banche straniere, è costretto a tagliare i fondi per le scuole, gli ospedali e i progetti anti-povertà.
Conseguenza: I soldi che dovrebbero essere investiti per raggiungere gli SDGs vengono usati per pagare il passato.
2. I tagli degli aiuti
Anche i Paesi più ricchi stanno mettendo i bastoni tra le ruote.
Meno solidarietà: i finanziamenti che i paesi ricchi (il cosiddetto "Occidente") destinano all'aiuto allo sviluppo stanno diminuendo per far fronte alle proprie crisi interne (come inflazione o spesa per i rifugiati in casa).
Effetto domino: meno fondi di aiuto significano meno vaccini, meno sostegno all'agricoltura e meno progetti di resilienza climatica per le nazioni che ne hanno più bisogno.
Cosa succede se fallisce?
Il fallimento dell'Agenda 2030 non è un fallimento solo dei Paesi poveri, ma di tutti noi.
Se non si riesce a superare la crisi del debito e a trovare 4.000 (quattromila) miliardi di dollari all'anno necessari per colmare il divario di finanziamento:
Aumenta l'Instabilità: la povertà e la fame (SDG 1 e 2) generano instabilità e conflitti, che toccano tutto il mondo.
Peggiore crisi climatica: senza risorse, i PVS non possono attuare progetti di energia verde, rendendo l'obiettivo climatico (SDG 13) irraggiungibile per tutti.
Il futuro di tutti è a rischio: l' Agenda 2030 è un sistema interconnesso: se falliamo in un obiettivo, gli altri ne risentono.



Commenti