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Programma Acqua Vita - Sofala

Acqua Vita. Progetto pozzi Mozambico.

Acqua è Vita:

pozzi per le comunità rurali 

In sintesi

Nonostante la crescita elevata degli ultimi anni, con un aumento medio del PIL superiore al 7% annuo nel periodo 2012-2017, il Mozambico rimane uno dei paesi più poveri al mondo, al 178° posto su 187 nell’indice di sviluppo umano (UNDP, Human Development Report 2018). 
Pur se negli ultimi anni vi sono stati progressi nella riduzione della povertà, il 53% della popolazione mozambicana vive in condizioni di povertà in particolare nelle zone rurali dove prevale l’insicurezza alimentare a causa del limitato sviluppo agricolo e alla bassa produttività delle colture cerealicole.


In questo quadro, per favorire uno sviluppo alimentare che benefici la popolazione, emerge l’importanza di intervenire a sostegno del settore agricolo, un settore in cui prevale l’agricoltura di sussistenza destinata al consumo diretto, mentre solo una piccola quantità del raccolto viene venduto o scambiato con altre merci.
Nel distretto di Dondo dove stiamo intervenendo con il Programma “Acqua è Vita”, per certi aspetti simile a quello in corso nel distretto di Marracuene, al sud del Mozambico, in molte comunità rurali le fonti idriche presenti risultano inoperanti mentre in altre comunità non esiste alcuna fonte idrica. Ne consegue che gran parte della popolazione residente soffre di un limitato accesso all’acqua potabile ed è costretta ad approvvigionarsi in fonti spesso distanti dalla propria abitazione, oppure raggiungere bacini di acqua pluviale che si formano con le piogge quando esse sono regolari. Un disagio elevato per donne e bambini che dedicano gran parte del loro tempo alla ricerca e al trasporto dell’acqua con effetti sociali negativi.

Il distretto è esposto inoltre a fenomeni di siccità che, uniti alla scarsa produttività agricola, concorrono ad aumentare il rischio di insicurezza alimentare. Nutrizione insufficiente, scarsa igiene personale, malattie legate all’uso di acqua non potabile e impossibilità di frequenza scolastica colpiscono una gran parte dei bambini e adolescenti


L’amministrazione del distretto ha segnalato la necessità di realizzare attività volte a dare priorità all’accesso all’acqua per il consumo umano ovvero agli utilizzi più direttamente legati alla sussistenza, rivolgendo un appello alle organizzazioni umanitarie per la costruzione di nuove fonti e la riparazione di quelle inoperanti. 
Per l’elaborazione di questo intervento è stato utilizzato un approccio che mette al primo posto l’essere umano, la sua dignità e la tutela dei diritti fondamentali (Human Rights Based Approach), nella consapevolezza che il rispetto e la protezione dei diritti umani siano dei prerequisiti per conseguire la riduzione della povertà, lo sviluppo sostenibile e la crescita inclusiva. 
Questa tipologia di elaborazione ha consentito di coinvolgere la componente femminile nelle attività progettuali, considerata elemento fondamentale ai fini della corretta gestione dell’intervento da parte dei beneficiari. 


Il progetto prevede inoltre l’organizzazione e la formazione dei Comitati di Gestione delle Fonti, il cui compito è assicurare un corretto utilizzo e una regolare manutenzione delle stesse.

Risultati ottenuti

L’intervento, attualmente in corso, prevede per i beneficiari:

  • garantire le necessità idriche delle comunità rurali

  • aumento della resilienza nei periodi di siccità

  • mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici

  • diminuzione delle malattie legate al consumo di acqua impropria

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L’intervento risponde ai seguenti obiettivi di sviluppo sostenibile:

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